Voci e indiscrezioni giornalistiche dicono che Giachetti non sarà il vero candidato finale allo scranno del Campidoglio. Dietro di lui starebbe lavorando una corrente al femminile del PD, che oggi si incontra in un evento dal titolo emblematico "Ricucire Roma". Circolerebbe il nome di una donna, forse di area cattolica, non ostile ai renziani, gradita a sinistra ma non troppo a sinistra e, infine, capace di parlare con Marino.
Immaginiamo, inoltre, sia ancora all'opera, nel frattempo, a Firenze un'intera "Leopolda ombra".
Non sappiamo se Giachetti sia parte consapevole di questa "partita a poker" tutta da giocare, oppure, se, alle sue spalle, si stia tessendo una tela che lo metterà fuori gioco molto presto.
Noi propendiamo per la prima ipotesi per 2 motivi:
1) Sin dalle prime dichiarazioni, Giachetti non ha mostrato un interesse particolare a candidarsi al Campidoglio;
2) La risposta data all'opinione pubblica con un "se me lo chiede Renzi" fa pensare ad un assoggettamento sacrificale completo alla strategia del premier.
Magari potrebbe aver tirato un sospiro di sollievo qualora lo stesso Renzi gli abbia detto privatamente: "non preoccuparti Robè.. adesso mi serve spendere il tuo nome, ma aspettiamo la carta dei 5stelle e poi decideremo il nome finale"
Meloni si sarebbe sfilata dalla partita per far posto al candidato di facciata "Arfietto".
I 5stelle, o meglio Grillo e Casaleggio, dopo la lezione di Quarto, sembrano voler superare il totonomi e il concorso elettronico dei 200 e passa candidati sconosciuti e cominciano a pensare al "nome importante" su cui andare compatti per battere i concorrenti.
Stessa cosa sta facendo SEL assieme all'anima recalcitrante del PD: Una lista civica con un candidato credibile non asservito a Palazzo Chigi.
Civati propone liste unitarie, democratiche e ambientaliste in autonomia e in alternativa al PD.
Queste carte di poker dei vari partiti e movimenti vengono tenute ancora nascoste perché aspettano anche la mossa ufficiale del Sindaco Ignazio Marino.
Infatti, pur non avendo sciolto ufficialmente la sua riserva (l'annuncio il primo fine settimana di febbraio?) ha certamente confermato l'interesse a pesare sul futuro di Roma e crediamo che, in una sfida ipotetica tra Marino e Giachetti, i sondaggi Datamedia del 19 novembre scorso sarebbero confermati: Marino batterebbe Giachetti 4 a 1.
Insomma, sembra che la regia dei vari partiti in lizza: Diarchia M5S, Partito della Nazione (PD renziano+Alfano+Verdini), stia creando l'atmosfera tipica della nomination del "Grande Fratello" per dare agli elettori la goduria della "suspence".
Intanto la macchina del fango, mossa da padroni dei giornali, si è rimessa all'opera contro Ignazio Marino:
Persino alcuni giornali di centrodestra sembrano santificare Giachetti mettendolo in prima pagina con gigantografia (Il Tempo 15 gennaio) mentre infangano Marino, accostandolo ad Alemanno, e citando, come fosse stata aperta oggi, un'inchiesta sulle assunzioni irregolari dal 2008 al 2014.
Sanno bene, ma si guardano bene dallo scriverlo, che il sindaco Marino non ha alcuna responsabilità su tutte le inchieste collaterali a Mafia Capitale (Simu, corruzioni dipartimentali, assessorili e municipali, parentopoli Atac e Ama ecc ecc), vista l'indagine di Pignatone e degli altri PM e il coinvolgimento della Guardia di Finanza effettuato proprio dallo stesso Marino.
Ma, risponderemo a questa operazione denigratoria, rimessa in moto da questi grandi giornali a fini squisitamente elettoralistici. "Il Marziano" indagherà e scriverà su come avvenivano assunzioni e concorsi ai tempi di Rutelli e Giachetti (e, si badi bene, non ne darà la colpa a Rutelli e Giachetti).
Il Marziano libero blogger
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