E' accaduto che il 9 marzo scorso il Comune di Roma ha notificato un ordine di sgombero della "Casa della Solidarietà" di via Salaria 971.
In base a questa ordinanza, frutto della gestione del commissario Tronca, "entro e non oltre il 28 marzo 2016" 35 famiglie Rom dovrebbero allontanarsi dalla struttura e "lasciare liberi gli spazi assegnati, liberi da cose e persone". Una vicenda che, immaginiamo, farà impallidire Papa Francesco.
Si tratta infatti di 35 famiglie che provengono da situazione di povertà e di profonda emarginazione sociale. Tra di loro vive la mediatrice interculturale Eva Maruntel, ricevuta poco tempo fa in Vaticano dal Papa assieme ad altri 3000 Rom, Sinti e Caminanti giunti a Roma da varie parti del mondo.
E' grave che si possano prendere decisioni così drastiche senza prospettare soluzioni abitative alternative come prevedono le norme nazionali ed europee.
L'Associazione "Nazione Rom" ha inoltrato una lettera al Presidente del Consiglio e alle Autorità prefettizie della Capitale in cui si chiede l'immediata sospensione del provvedimento e concordare soluzioni condivise.
A tale richiesta il legale rappresentante dell'Associazione ha allegato la proposta di deliberazione della Giunta Marino.
Infatti, due giorni prima della caduta della giunta Marino era pronta una bozza di deliberazione per adeguare alle direttive europee le politiche capitoline su Rom, Sinti e Caminanti.
La bozza di deliberazione, preparata senza pubblicità e con molto impegno e cura dall'assessorato alle Politiche Sociali guidato da Francesca Danese, era assolutamente in regola con i percorsi previsti dagli Accordi Quadro Strutturali Europei e dalla Strategia Nazionale dell'Ufficio Antidiscriminazioni Razziali (UNAR).
Accordi che vincolano l'amministrazione capitolina, anche per poter accedere ai fondi strutturali europei, ad istituire un Tavolo di Lavoro sulle politiche di inclusione con una rappresentanza di Rom Sinti e Caminanti, come componente istituzionale di diritto assieme a Comune e Prefettura.
Il percorso intrapreso dalla Giunta Marino avrebbe concesso ai cittadini romani di tagliare finalmente i ponti col passato, per quanto riguarda sia il degrado rappresentato dai “villaggi della solidarietà” (Giunta Veltroni), sia l'immenso esborso di fondi comunali che aveva caratterizzato le precedenti gestioni.
Tramite quella delibera sarebbe stato possibile permettere alla Capitale d'iniziare finalmente a procedere verso un superamento dei campi nomadi mediante il ricorso ai fondi strutturali nel rispetto delle linee-guida.
Ricordiamo che, a marzo del 2012, la Strategia Nazionale ratificata dall'Unione Europea è stata approvata dal governo Monti in attuazione della Comunicazione n. 173 del 2011.
Tale Strategia è un piano articolato con un ampio budget di finanziamenti europei che sono stati messi a disposizione dell'Italia, mai utilizzati, mentre Roma era impegnata a spendere il denaro comunale, per un flusso pari a oltre 20 milioni di euro l'anno con le modalità descritte dagli inquirenti nell'ambito della “Operazione mondo di mezzo”.
Per poter accedere ai fondi strutturali, le amministrazioni locali avrebbero dovuto aprire dei Tavoli istituzionali, con la partecipazione delle componenti previste dal progetto, per elaborare i percorsi di trasparenza compatibili con il documento.
La Giunta Marino stava lavorando sul fronte dell'integrazione proprio per fare terra bruciata attorno a quel mondo del Terzo Settore colluso con Mafia Capitale.
Invece, se il problema era proprio l'eccessivo dispendio di fondi pubblici nel Terzo Settore, il Documento elaborato successivamente dal Commissario Tronca prevede né più né meno che “il più ampio coinvolgimento degli organismi del Terzo Settore presenti nel territorio cittadino”
Questo capitolo si aggiunge agli altri capitoli che lasciano una serie di inquietanti domande:
A chi giova aver interrotto traumaticamente questo percorso della Giunta Marino sull'integrazione dei Rom?
A chi giova aver interrotto il lavoro della Giunta Marino sulla tutela del verde dal cemento indiscrimnato, sul famelico abusivismo balneare e sul commercio selvaggio davanti ai monumenti romani?
Agli elettori l'ardua sentenza....
Il Marziano libero blogger
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