sabato 12 marzo 2016

ROMA, LIBERATA DAI BURATTINAI, POTRA' RISORGERE

immagine tratta da google (sito news.leonardo.it)

Un paio di settimane fa un autorevole e quotato giornalista, nel suo editoriale, si è chiesto se Roma potrà mai essere liberata dalla mafia. La risposta che si è data è stata "no". Ma poi ha aggiunto che i cittadini possono sicuramente fare qualcosa per riprendersi la città. Intendeva dire che i cittadini che si erano accomodati nel ruolo di "sudditi deleganti" dovrebbero iniziare a svolgere un ruolo diverso che è quello di "protagonisti partecipanti". 
Un impegno civico diretto nel territorio, favorendo nuove forme di aggregazione sociale e culturale per risollevare le sorti di Roma dal degrado e dalla corruzione diffusa, attraverso un "antidoto magico" che si chiama interesse per il "bene comune" e per la propria "comunità".

Ma le domande conseguenti, a questo punto,  debbono andare nello specifico e dobbiamo dare una risposta: 

  1. Possono i cittadini sperare che un sindaco imposto e teleguidato da Palazzo Chigi si interessi veramente alle sorti della città e non alle elezioni nazionali del 2018?  Risposta: "NO"
  2. Possono i cittadini sperare che un sindaco teleguidato (con 150mila euro di multa) dalla diarchia Grillo-Casaleggio potrà dedicarsi, con vera autonomia e con la propria intelligenza e personalità, alla soluzione dei problemi di Roma a prescindere dai piani strategici nazionali e commerciali dei suoi capi?  Risposta: "NO"
  3. Possono i cittadini sperare che un "manager di terremoti e monnezza" voluto da Arcore, e probabilmente sottomesso a quell'area destrorsa che ha depredato la capitale, possa essere adatto culturalmente a governare una grande città come la nostra? Risposta "NO"
  4. Possono i cittadini sperare che un imprenditore della lobby dei Palazzinari romani, beneamato dalla Lega e che "odia gli indifferenti" tutelerà l'agro romano e la nostra città?  Risposta "NO"

Se tutti questi candidati teleguidati non sono affatto una garanzia di buongoverno dalla capitale, la speranza rimane in una scelta che vada in direzione contraria, e cioè un candidato osteggiato e accoltellato da Palazzo Chigi e dai suoi sicari di partito, preso di mira dalla macchina del fango dei giornali dei palazzinari, minacciato dalle mafie balneari e commerciali, guardato in cagnesco da alcuni vescovi per la sua laicità e indipendenza dalla Curia di Roma.

Il Sindaco che possiede questi requisiti, se riceverà l'aiuto di noi cittadini, avrà maggiori possibilità e motivazioni per liberare Roma dai burattinai e dalle mafie.

Il Marziano libero blogger


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