Finalmente la controinformazione dei "Marziani in Movimento" e dell'Assessore Giovanni Caudo sembra abbia fatto cessare una grande campagna diffamatoria organizzata, una vera e propria mistificazione elettoralistica sugli 850 giorni di consiliatura chiusa traumaticamente da un notaio.
Dietro l'attacco mediatico al Sindaco Marino e alla sua Giunta si é tentato di screditare un modo di lavorare, passando come carri armati sulla onorabilità delle persone.
Lo spiega con una riflessione molto argomentata l'Assessore Giovanni Caudo, attraverso un articolo postato sulla sua pagina fb che riportiamo di seguito:
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NON E' PERSONALE, E' POLITICA
di Giovanni Caudo
di Giovanni Caudo
I Piani di zona sono in apertura della cronaca romana del Corriere, è una notizia che tocca la vita di migliaia di persone. Si capisce meglio, ora, la rilevanza politica della “giungla” dell’edilizia agevolata e anche quello che abbiamo fatto in pochi mesi, dopo anni di incuria. Alla delibera del 1972, citata dal Corriere della sera, si è aggiunto negli anni un coacervo di norme contraddittorie e di cavilli.
L’incertezza normativa e “la paura di liti” non ci hanno fermato e con le sentenze del TAR dell’aprile 2015 si è stabilito un punto giuridico forte a tutela degli inquilini: il contributo pubblico va scomputato dal prezzo di vendita. Era solo l’inizio ora si deve continuare, in particolare affrontando il tema delle migliorie che gli inquilini pagano, talvolta senza neppure sapere di averle chieste.
Oggi è anche il primo giorno, dopo quasi 10, in cui i giornali non si occupano di me. La notizia era che il mio nome compare nella proroga di una indagine per corruzione sulla vicenda di Palazzo Raggi. Tutte le autorizzazioni risalgono a prima del mio incarico, io sono intervenuto per sospendere la delibera di Alemanno, ho avviato l’annullamento e la riproposizione, a termini di legge, del piano di recupero. Ho chiesto al PM di essere ascoltato, confido che lo farà non appena avrà gli elementi, sono convinto che la magistratura è un argine all'illegalità e lavora per le persone oneste come me.
Ma su questa notizia è partita una vera e propria campagna che infanga la mia onorabilità e il mio lavoro come assessore della giunta Marino. Una questione personale, che in realtà si sta facendo politica.
Nel replicare a contenuti diffamatori mi sono affidato agli atti, alle delibere, alle cose fatte, ai dirigenti ruotati. La stessa cifra con cui ho svolto il mio mandato: perseguire l’interesse generale guardando al merito. La normalità, ma a Roma la normalità è rivoluzionaria. Quello che si vuole screditare è quindi un modo di lavorare. Si vuole piegare la libertà di dire no e il principio di legalità, si tratti degli inquilini dell’edilizia agevolata o di interventi privati legittimi ma avversati dai populismi. La libertà di un investitore privato ad investire, e di farlo parlando direttamente con l’Amministrazione, senza intermediari e senza chiedere il permesso ad altri. Una città libera dai ricatti, da qualsiasi parte vengano. Una città aperta al mondo, che sappia cogliere la sfida dell’innovazione e del cambiamento. Che sappia liberarsi dalla Rendita Capitale intesa come erogazione di denaro pubblico per opere che non finiscono mai. Che favorisca la creazione di ricchezza e il suo potenziale internazionale. Perché non chiedersi come mai gli investimenti esteri nell’immobiliare a Roma sono un decimo di quelli di Dublino? Mentre i cantieri pubblici (Vele di Calatrava, Metro C, Nuvola, Nuova Fiera di Roma) hanno divorato miliardi di euro e Roma 2024 sembra proseguire sulla stessa scia?
Nel replicare a contenuti diffamatori mi sono affidato agli atti, alle delibere, alle cose fatte, ai dirigenti ruotati. La stessa cifra con cui ho svolto il mio mandato: perseguire l’interesse generale guardando al merito. La normalità, ma a Roma la normalità è rivoluzionaria. Quello che si vuole screditare è quindi un modo di lavorare. Si vuole piegare la libertà di dire no e il principio di legalità, si tratti degli inquilini dell’edilizia agevolata o di interventi privati legittimi ma avversati dai populismi. La libertà di un investitore privato ad investire, e di farlo parlando direttamente con l’Amministrazione, senza intermediari e senza chiedere il permesso ad altri. Una città libera dai ricatti, da qualsiasi parte vengano. Una città aperta al mondo, che sappia cogliere la sfida dell’innovazione e del cambiamento. Che sappia liberarsi dalla Rendita Capitale intesa come erogazione di denaro pubblico per opere che non finiscono mai. Che favorisca la creazione di ricchezza e il suo potenziale internazionale. Perché non chiedersi come mai gli investimenti esteri nell’immobiliare a Roma sono un decimo di quelli di Dublino? Mentre i cantieri pubblici (Vele di Calatrava, Metro C, Nuvola, Nuova Fiera di Roma) hanno divorato miliardi di euro e Roma 2024 sembra proseguire sulla stessa scia?
Non sono questi argomenti per un vero dibattito pubblico mentre si sceglie il candidato sindaco? Argomenti che avrebbero interessato il mondo imprenditoriale sano e i cittadini, altrimenti rassegnati a vedere i loro figli andare via. Ma la politica si tiene lontana dai temi reali.
Mi chiedo allora perché stupirsi dello scarso entusiasmo attorno alle primarie?
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