sabato 27 febbraio 2016

VENDETTE TRASVERSALI CONTRO GIOVANNI CAUDO?

Probabilmente un quotidiano romano di proprietà di un costruttore non teme le querele di un docente universitario perché lo squilibrio economico tra le parti è notevole.
Probabilmente le finalità politiche di un'ipotetica diffamazione, eventualmente riconosciuta ex post da un giudice, potrebbero essere più importanti di un risarcimento in sede civile.
A nostro avviso, come fa capire anche lo stesso ex assessore Caudo, si stanno consumando vendette diffamatorie provenienti dal mondo del mattone e/o da funzionari corrotti.
E' altresì inquietante leggere quotidiani di costruttori romani che, senza sosta, si stanno spendendo contro la Giunta Marino e i suoi assessori su questioni urbanistiche.
L'ex assessore Caudo oggi è stato finalmente "risarcito" dal "Corriere della Sera" con una bella intervista (link) in cui dice: "Prima della rotazione voluta da Sabella ho riformato tutta la struttura. nessuno è rimasto al suo posto, via gli esterni, valorizzati gli interni in base alle competenze.  Gente che da 20 anni lavorava con gli stessi costruttori. Non sa i terremoti, ma il clima è cambiato in questi anni e ci sta che qualcuno voglia vendicarsi..... Levare punti di riferimento li ha fatti impazzire"
Ma passiamo ad un esempio di quello che è a nostro avviso cattivo giornalismo:

Non dovremmo essere noi a ricordare ai giornalisti la cosiddetta "Carta dei Doveri" che prescrive delicatezza verso la fase istruttoria di qualsiasi inchiesta e i principi fondamentali di approfondimento ai quali dovrebbe ispirarsi ogni loro articolo.
E i 5 elementi da non trascurare mai:
1) Chi  2) Che cosa 3) Quando 4) Dove 5) Perchè

Vorremmo quindi soffermarci sul titolo de Il Messaggero del 27 febbraio 2016:

L'articolo riguarda una delibera del 2012 approvata dalla Giunta Alemanno a favore della società Ribes srl, per la realizzazione del megastore nel settecentesco Palazzo Raggi. Per quella delibera del 2012  è scattata un'inchiesta e risultano indagati gli assessori della Giunta Alemanno e funzionari del Comune. 
Un avviso di garanzia, probabilmente dovuto, è stato emesso, anche nei confronti di Giovanni Caudo, Assessore pro-tempore al momento dell'apertura del fascicolo in Procura.

Le 2 domande ai quali dovrebbero rispondere questi professionisti dell'informazione sono, a nostro avviso le seguenti:
1) Come si può definire nel titolo "Sistema Caudo", e attribuirlo quindi alla Giunta Marino, un accordo edilizio su Palazzo Raggi che risale al  2012 anno in cui governava la Giunta Alemanno?

2) Come si può trascurare di fornire ai lettori il dato informativo più importante:  
La Comunicazione alla RIBES srl del 28 marzo 2015, ai sensi dell'art. 7, 8, 10bis L. 241/1990 avente in oggetto l'avvio del procedimento in autotutela di annullamento della deliberazione giunta capitolina n. 40/2012 ?

Speriamo che la valenza del Codice Deontologico Professionale spinga anche il quotidiano romano, come ha già fatto il Corriere della Sera, a permettere diritto di ampia replica e parola al prof. Giovanni Caudo.
Riteniamo che, come era stato fissato nella bozza fondativa dell'istituendo "Comitato nazionale per la lealtà e la correttezza dell'informazione", ogni giornalista dovrebbe avere a cuore l'onore, la reputazione e la dignità delle persone. 

Il Marziano Libero blogger




2 commenti:

  1. Sono d' accordo su tutto , ma quello che mi lascia allibita è la superficialità dei giornalisti ! Come ben avete detto , prima di lanciare le pesanti accuse , dovrebbero almeno documentarsi bene !!

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    1. Grazie del gradito commento. Ti invitiamo a diffondere questo articolo

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