martedì 15 dicembre 2015

Quei giornali "killer" che "sparano" contro Ignazio Marino

Articolo del 15 dicembre 2015

Ad ogni uscita di Marino in pubblico, per una pura casualità, seguono il giorno dopo articoli che parlano degli scontrini di Marino. Ma non per dire che l'inchiesta sugli scontrini si è chiusa e che un GIP ha deciso il rinvio a giudizio ma solo per poter dire, e poi ripetere ogni volta che Marino potrebbe essere indagato per peculato. "Peculato" è la stessa parola usata da alcuni allineati militanti di circoli del PD per giustificare la necessità dell'atto notarile per buttare giù il Sindaco del loro partito.

Oggi, Il Corriere della Sera dedica giustamente quasi un'intera pagina alla mamma del Ministro Maria Elena Boschi che, nell'intervista, difende e spalleggia la figlia dalle enorme accuse mediatiche e politiche sul presunto conflitto d'interesse.
Il quotidiano si schiera, così facendo, su una posizione garantista rispetto ad un'inchiesta che riguarda enormi quantità di danaro "rubati" dalle banche salvate dal Governo. 
Nulla da eccepire rispetto al garantismo del Corriere che riguarda il Ministro Maria Elena Boschi.

Ma salta agli occhi di qualunque lettore di media cultura la violazione di ogni principio di deontologia professionale da parte del Corriere della Sera nel momento in cui, sfogliando il giornale ed andando più avanti, si legge dell'inchiesta sulle cene di Marino.
Si cita la parola "peculato", si cerca di indurre il lettore a pensare che Marino sia già colpevole di "peculato" un Marino bugiardo, un Marino che avrebbe cenato con la carta del comune senza giustificativi istituzionali, che sarebbe stato abbandonato dai suoi collaboratori. 
E poi si offre al lettore una clamorosa "fuffa", parole come "guardia di finanza", tutte le 30 cene al setaccio, tutti i ristoratori in procura. 
Magari si potrebbe quasi pensare che utilizzeranno macchine della memoria per stimolare il cervello di tutti gli chef e camerieri che hanno servito il vino, per sapere che vino era, che arrosto era quello che hanno mangiato i commensali.
Il piano di mitragliamento contro l'uomo Marino prosegue sul quotidiano Il Messaggero di oggi, il quale ripetendo ancora una volta la questione degli scontrini, come se fosse una notizia nuova, mette altra carne al fuoco scrivendo che ci sarebbe un'altra inchiesta sull'assunzione di alcuni dirigenti e sui loro stipendi che riguarderebbe sia la giunta Alemanno, sia la giunta Marino.
A pensar male a volte ci si azzecca? 
Perché sulle banche che hanno fatto sparire milioni di euro e su una valanga di azionisti truffati con un'inchiesta aperta da poco, si offre giustamente un microfono alla mamma del Ministro Maria Elena Boschi per difendere la figlia mentre, per 7 scontrini da circa mille euro, non si offre un microfono alla moglie o alla figlia di Marino, o a Marino stesso?
E ancora più faziosamente, perché si si inducono i lettori di questi quotidiani a vedere come indizio di colpevolezza il fatto che il capo di Gabinetto dell'ex Sindaco non si occupasse dei giustificativi? L'autore di quelle firme deve essere ancora trovato.  
Noi vorremmo ricordare a questi giornali che l'uomo De Magistris è stato messo alla gogna per due anni e poi è risultato innocente.
Questo comportamento giornalistico non è, ad avviso di chi scrive, corretta informazione ma, vista la coincidenza del periodo pre-elettorale e la scelta di Marino di non ritirarsi a vita privata,  appare un evidente inizio di campagna elettorale travestita da cronaca. 

Il Marziano libero blogger

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